Guido Guidi – La figura dell’Orante
Guido Guidi, figura chiave della fotografia europea, ha trascorso tre decenni insegnando e condividendo la sua conoscenza della fotografia presso l’Università di Architettura di Venezia, l’Accademia di Belle Arti di Ravenna e l’Istituto di Arti Industriali di Urbino. In questo periodo Guidi ha sviluppato una filosofia personale sul linguaggio della fotografia che ha informato la sua pratica artistica. In questa pubblicazione, concepita come un quaderno visivo, Guidi esamina il linguaggio silenzioso della comunicazione attraverso segni e simboli scavando nel lavoro di maestri della fotografia e artisti classici italiani, suggerendo profonde connessioni tra loro. Ispirato al famoso mosaico di Sant’Apollinare in Classe a Ravenna, La figura dell’Orante è il primo di una serie di quaderni di Guidi di grande valore educativo e artistico.
Guido Guidi è uno dei più grandi fotografi viventi. Nel corso della sua pratica, Guidi ha sviluppato un corpo di lavoro coeso in cui esamina il paesaggio contemporaneo e le sue trasformazioni. Appartiene a quel gruppo di fotografi che nei primi anni Ottanta hanno rinnovato la tradizione della fotografia italiana attraverso un approccio diverso, più sottile, silenzioso e interrogativo. La sua peculiare interpretazione del paesaggio contemporaneo è sempre stata accompagnata da una riflessione moderna, complessa e spesso anticipatrice sul linguaggio della fotografia. Indagando aree marginali attraverso l’uso di una macchina fotografica di grande formato, Guido Guidi crea dense sequenze di fotografie che riflettono sul significato di paesaggio, fotografia e visione. Nato a Cesena, in Italia, nel 1941, Guido Guidi ha iniziato la sua carriera alla fine degli anni ’60. Ha lavorato a diverse commissioni fotografiche incentrate sul paesaggio e il suo lavoro è stato esposto in molte mostre personali e collettive, tra cui Viaggio in Italia (1984); L’Insistenza dello sguardo, l’Invention d’un art (Centre Georges Pompidou, 1989); Muri di Carta (1993); The Italian Metamorphosis, 1943–1968 (Guggenheim Museum, New York, 1994); L’io e il suo doppio (Biennale di Venezia, 1995); In Between Cities (2003); Metamorph Trajectories (Biennale di Venezia, 2004); Trans Emilia (Fotomuseum Winterthur, 2005); e, più di recente, Dieci fotografi d’oro (2009). Guidi ha contribuito alla mostra Venezia Marghera: Photography and Transformations in the Contemporary City, organizzata nel 1997 in collaborazione con il Canadian Centre for Architecture. Ha ricevuto importanti commissioni fotografiche dal CCA, tra cui Mies in America (2001) e Carlo Scarpa, Architect (1999). Nel 1995, gli è stato conferito il premio Italian Photographic Book of the Year per Varianti (Udine: Arti Grafiche Friulane), una monografia sul suo lavoro di metà carriera che ha raccolto elogi dalla critica per l’eccellenza del testo e delle immagini. Ha insegnato e tenuto workshop sulla fotografia in varie università e istituzioni italiane dal 1986.